Soundtrack: Pazza idea (P. Pravo)
Pazza idea, quella di friggere, facendo la dieta.
Sapendo di ADORARE il fritto in tutte le sue forme, di respirarne l'aroma, di toccarlo, vederlo, impregnarsi del suo odore.
Sapendo di doversi rifare lo shampoo appena fatto, di dover stare fuori sul balcone perchè è lì, che soggiorna la friggitoria.
Sapendo di non poterlo mangiare!
Quindi Mariella cara, SALLO!
SALLO che questo mese, dopo aver sofferto con gli arancini, ho sofferto anche per te!
Qualcun altro però ha goduto, perchè tradizionalmente i cuddurieddri si fanno solo la Vigilia di Natale!
Il cuddrurieddru è una tipica preparazione cosentina della Vigilia di Natale, giorno in cui si mangia "di magro", dove per magro non si intende leggero ma assolutamente senza carne.
In alcune zone della città vengono preparate anche la sera del 7 dicembre, vigilia dell'Immacolata Concezione, ma dai miei nonni si sono sempre preparate SOLO per il 24 dicembre.
La preparazione è simile a quella della pasta di pizza: farina, patate lesse, lievito di birra.
Mia nonna è sempre andata ad occhio, ma per pubblicare la ricetta ho cercato di mettere giù delle dosi, comunque abbastanza approssimative:
1 kg di farina 00
circa 400 gr di patata lessa (ottimali sono le patate molto farinose)
un cubetto di lievito di birra sciolto in poca acqua
Poca acqua tiepida
olio EVO
olio EVO
Si impasta e si lascia lievitare in luogo caldo per 2-3 ore.
Attenzione, l'impasto non deve essere assolutamente troppo morbido perchè nel corso della lievitazione la patata rilascia acqua.
Si formano tante ciambelline, eventualmente infarinandosi le mani, e si tuffano in abbondante olio extravergine d'oliva.
Io sinceramente non amo la frittura nell'olio d'oliva, ma a casa di mia nonna l'olio di semi non è mai entrato nemmeno per sbaglio: ho quindi fritto con tutti i sacri crismi, in un'enorme pentola di ferro (enorme e PESANTISSIMA!) utilizzando circa 1,5 L di olio EVO.
Io sinceramente non amo la frittura nell'olio d'oliva, ma a casa di mia nonna l'olio di semi non è mai entrato nemmeno per sbaglio: ho quindi fritto con tutti i sacri crismi, in un'enorme pentola di ferro (enorme e PESANTISSIMA!) utilizzando circa 1,5 L di olio EVO.
La versione tradizionale può essere arricchita, prima della frittura, con pezzetti di provola, acciughe o con la rosa marina (sono dei pesciolini piccolissimi che in altre parti d'Italia sono conosciute come neonata)
Volendo invece la frittella, caldissima, si può far rotolare nello zucchero semolato.
Con questa ricetta partecipo al primo contest di Mariella