lunedì 29 ottobre 2012

Pasta al forno con patate e pomodorini

Soundtrack: Vittima (Modà)

Questa mattina sono arrabbiata. Molto. O forse il termine più corretto da usare è INDIGNATA. 

Ho riscritto questo post almeno 10 volte, dall'inizio alla fine. Volevo raccontarvi la mia indignazione nei confronti di un'azienda che non ha rispetto dei suoi dipendenti, ma purtroppo non si può. Bisogna contenersi e pesare bene le parole, che potrebbero ritorcersi contro.
Quindi terrò la mia rabbia per me e mi coccolerò con una rivisitazione di questa fantastica pasta che faceva spesso la mia nonna: la pasta al forno con patate e pomodori

mercoledì 24 ottobre 2012

La Svizzera nel piatto

Soundtrack: Ricominciamo (A. Pappalardo)

Ricominciamo per davvero. Con l'influenza intendo. A nulla è servito un intero mese di mare. I germi e i bacilli che girano per l'asilo nido e per la scuola materna sono più forti! Stamattina addirittura ne ho visto uno, alto quasi quanto un bambino! Scherzi a parte, non ha fatto in tempo a venire un po' di freschino, che i miei piccoli si sono ammalati. E io con loro...
Lato positivo della faccenda, tre giorni chiusa in casa mi hanno permesso di cucinare all'infinito, per la gioia della tribù (non certo mia, visto che sono a dieta e quindi ho solo cucinato guardato)
Tra le mille golosità che sono passate sulla nostra tavola, ci sono le due specialità che ho pensato appositamente per il contest del Consorzio Formaggi della Svizzera – Switzerland Cheese Marketing Italia in collaborazione con Peperoni e Patate. Lo scopo era quello di rivisitare uno o due piatti della tradizione italiana utilizzando i buonissimi formaggi svizzeri, nel mio caso Emmentaler DOP e Le Gruyère DOP

Devo dire che non sono una grande amante dei formaggi in generale, ma nel momento stesso in cui ho aperto le confezioni si è sprigionato un profumo meraviglioso, che mi ha veramente inebriata. Ho persino dovuto difendere con i denti le mie due forme di formaggio dalle grinfie del marito...:)

Veniamo alla mia cena italo-svizzera: timballo di riso al forno e simil valdostane con simil rosti di patate!





IL TIMBALLO DI RISO AL FORNO


Ingredienti per una pirofila da ciambella

5 tazzine di riso Carnaroli
salsa di pomodoro
dadini di prosciutto cotto
piselli
Emmentaler DOP
olio evo
pan grattato

Sbollentare per 5-6 minuti il riso in abbondante acqua salata, scolarlo e condirlo con la salsa di pomodoro, i dadini di prosciutto, i piselli e Emmentaler DOP tagliato a dadini.
Oliare leggermente e cospargere con il pangrattato una pirofila (io ho usato quella da ciambella con il buco al centro). Versare il riso e grattuggiare abbondante Emmentaler DOP sulla superficie.


Infornare per circa 30' a 180°. Sformare immediatamente (la presenza del pan grattato farà si che il timballo non si attacchi alla pirofila) e servire!


SIMIL VALDOSTANE con SIMIL ROSTI DI PATATE

La cotoletta alla Valdostana è un ricchissimo secondo, composto da carne di vitello, prosciutto cotto e fontina, impanato e fritto in abbondante burro. 
I miei bambini (e anche il marito) amano le cotolette in tutte le loro forme, ma per me la versione tradizionale è troppo calorica e pesante, quindi ho rivisitato questa delizia per renderla gustosa in maniera più leggera



Ingredienti

Petto di pollo
fettine di speck
Le Gruyère DOP
un uovo
pan grattato

Per il rosti, servono due patate a pasta gialla, sale e poco olio evo. Tagliare con la mandolina le patate a fiammifero, condire con un goccio di olio evo e sale. Far cuocere per circa 15' a 200°, possibilmente in una piccola pirofila antiaderente (io ho usato delle monoporzioni a forma di cuore!)

Mentre i rosti sono nel forno, preparare le cotolette: battere accuratamente le fette di petto di pollo, a cui dovrete sovrapporre una fettina di Le Gruyère DOP e una fettina di speck. Passare nell'uovo sbattuto, poi nel pan grattato. Far cuocere in forno ben caldo, circa 200°, in una pirofila ricoperta di carta forno, fino a quando le nostre cotolette saranno ben dorate.


Con queste due ricette partecipo al contest "La Svizzera nel piatto"



sabato 13 ottobre 2012

Il Pan di Natale incontra il Pane dolce del Sabato


Soundtrack: Hava Nagila  (הבה נגילה in lingua ebraica, "Rallegriamoci" in italiano)
                                                                                                                                          "Va bene bambini, anche per oggi abbiamo finito. Prima di salutarvi però voglio lasciarvi un compitino a casa, da fare con le vostre mamme: scrivete un piccolo tema in cui raccontate "il vostro dolce della festa", il dolce che vi prepara la vostra mamma nei giorni speciali. Buon weekend a tutti, bambini, ci vediamo lunedì!"
"Mamma, mamma, ho bisogno del tuo aiuto per il compito che ci ha dato la maestra. Devo scrivere un tema sul nostro dolce delle feste. Perchè non mi racconti come si fa il Pane dolce?"
"Certo tesoro, sto giusto iniziando a prepararlo per domani. Puoi stare qui con me, osservarmi e poi scrivere il tuo tema. Anzi, faremo di più: ne prepareremo due, uno lo mangeremo insieme domani e uno lo porterai a scuola lunedì, va bene?"
"Siii mamma grazie! Sei la mamma migliore del mondo! Da cosa cominciamo?"
"Con calma tesoro, cominciamo dagli ingredienti:

500 gr di farina 0 (io 350 manitoba e 150 farina 00)
2 uova medie (circa 60-62 gr con il guscio)
100 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra 
125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine d'oliva
10 gr di sale
marmellata di fichi (io rigoni di Asiago)
100 gr di uva passa 
frutta secca a piacere (io noci, nocciole e mandorle)
un tuorlo d'uovo
un cucchiaio di acqua
semi di papavero

Per prima cosa setacciamo in un ampio contenitore le farine.
Facciamo sciogliere nell'acqua il lievito con un cucchiaino di zucchero e lasciamolo riposare per una decina di minuti (o fino a quando inizierà a fare una bella schiuma).
Mischiamo le farine, il sale e lo zucchero, versiamoci il lievito attivato e cominciare ad impastare, uniamo poi l'olio e per ultimo le uova, uno ad uno, fino alla loro incorporazione. Impastiamo amorevolmente, aggiungendo eventualmente un po' di farina se la pasta dovesse sembrare troppo appiccicosa, fino a quando si staccherà perfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita.
Lasciamo lievitare per almeno due ore in una ciotola chiusa con la pellicola, in modo da creare una piccola camera di lievitazione.
Quando la pasta sarà raddoppiata sgonfiamo l'impasto e tagliamolo in due parti uguali, che andrà poi divisa in altre tre.
Stendiamo su un piano infarinato, o direttamente sulla carta da forno, ognuna delle parti lunghe circa 35 centimetri e larghe 15.
Stendiamo un paio di cucchiai di marmellata di fichi su ogni striscia, versiamoci sopra uvetta e frutta secca e chiudiamo le strisce su se stesse formando dei salsicciotti. 



Mi raccomando, che siano ben chiusi, altrimenti uscirà il ripieno! Tutto chiaro fin qui, tesoro?"
"Si mamma, sai che ti osservo sempre quando cucini! Adesso facciamo la treccia?"
"Si, prendiamo il tre salsicciotti che abbiamo preparato e intrecciamoli tra loro. Ripetiamo poi tutto il procedimento anche per le altre tre strisce, formando una seconda striscia. Adesso che sono quasi pronte le mettiamo sulla teglia che poi andrà in forno, con sotto la carta per evitare che si brucino, e le facciamo lievitare ancora un'oretta"

A quel punto la mamma accese la luce del forno e mise le due meravigliose trecce a riposare. 


David era affascinato da quel dolce, che le mani della sua mamma preparavano amorevolmente tutti i venerdì, da sempre. Un profumo delizioso abbracciava tutta la casa e la mattina di Shabbat era una vera festa!
Pensando alla fantastica colazione che li attendeva la mattina dopo, David trascorse quasi un'ora incantato, con il nasino appiccicato allo sportello del forno, ad osservare quelle trecce che magicamente si gonfiavano

"Amore vieni, è ora di accendere il forno. David per favore, mettilo sui 200° a cottura statica. Ora tiriamo fuori la teglia, le trecce saranno pronte. Le spennelliamo con un po' di tuorlo d'uovo, mischiato ad acqua, e le ricopriamo con i semini di papavero. Ora via, nel forno!"
"Che bellezza mamma, farò un tema stupendo con tutte le tue spiegazioni e lunedì la maestra sarà felice del nostro dolce!"


Shabbat trascorse nella serenità e come sempre arrivo il momento di tornare a scuola, lunedì mattina. David era felicissimo, aveva scritto un tema perfetto ed era orgoglioso del dolce che la mamma aveva preparato da portare a scuola.
Arrivò il momento dell'intervallo e David chiamò la maestra e tutti i suoi amici: "Maestra, ho portato per voi il dolce di cui ho parlato nel tema. E' il pane dolce di Shabbat, che per noi Ebrei è la festa del riposo. E' un dolce che la mia mamma prepara per noi tutti i venerdì e che consumiamo, tutti insieme, nella giornata di Sabato"
Così dicendo David iniziò a tagliare delle profumatissime fette che condivise con la maestra e con i suoi amici.
La maestra era commossa dal gesto affettuoso e generoso di David, e assaggiò felice quella soffice brioche. 

In una frazione di secondo fu catapultata indietro di tantissimi anni: 
era la mattina di Natale e la casa era invasa da un delizioso profumo di brioche. Come da tradizione la nonna le aveva preparato il pan dolce di Natale, ricco di fichi secchi, uvetta e frutta secca.


La maestra guardò quel bambino, che orgoglioso spiegava ai suoi amici le sue tradizioni, sconosciute ai più, e grazie a lui sentì nuovamente vicina la nonna e il suo amore, ormai lontano da tantissimi anni.



Alla mia nonna, con amore



giovedì 4 ottobre 2012

Charlotte al torroncino

Today, no music

Oggi è il mio onomastico. Dovrei essere allegra, quasi euforica. 
A Milano, e al nord in generale, non è una ricorrenza particolarmente sentita, ma giù al sud è quasi più importante del compleanno. Mia mamma mi festeggiava sempre, la mattina mi svegliava con gli auguri e non perdeva occasione per regalarmi almeno un fiore. Mamma non c'è più, ha combattuto per anni contro un drago malefico e i suoi veleni e alla fine ha ceduto. Ora quel drago sta cercando di attaccare un'altra persona a me cara e io mi sento sopraffatta.

Ricordo come fosse ieri il primo giorno di terapia di mia madre. Quelle otto ore trascorse sdraiata, con la flebo che stillava veleno in piccole gocce. Ricordo il profumo che mamma aveva addosso quel giorno. Ricordo le occhiaie che hanno iniziato a scavarle il viso nel giro di un paio d'ore. Vorrei poter risparmiare questo supplizio a lei e a lui che l'accompagna, è una sofferenza che nessuno dovrebbe conoscere e provare.
Sono qui, immobile in ufficio, la mia testa è lì con loro. Vorrei avere notizie ma i cellulari sono, ovviamente, spenti...

Cerco di distrarmi pensando a qualcosa di buono. 
Non risolve, ma aiuta...

Vi propongo questa charlotte al torroncino che ho preparato in occasione del compleanno della mia amica Deborah, utilizzando un delizioso torrone e una morbidissima colomba che mi sono stati omaggiati dalla Flamigni, oltre alla buonissima frutta secca Noberasco che viene utilizzata in casa mia da tutta la vita
Ingredienti

Per il "guscio" della torta
Savoiardi (circa 30 pezzi per un anello d'acciaio di 24 cm di diametro)
latte 200 ml latte

per la base al torroncino
500 gr mascarpone
250 gr torrone
200 ml panna fresca da montare
100 ml latte
3 fogli di colla di pesce

per lo strato centrale 
metà colomba flamigni (se non avete la colomba potete sostituire con un altro strato di savoiardi)
2 cucchiai di rhum
2 cucchiai di acqua
2 cucchiai di zucchero

per la ganache al cioccolato
250 gr cioccolato fondente al 70%
250 ml panna montata (io non zuccherata)
1 fiocchetto di burro

per la guarnizione
cioccolato bianco


Preventivamente riporre il torrone nel freezer per qualche ora, così da renderlo durissimo.
Aiutandovi prima con un coltello poi eventualmente con il mixer tritate finemente tutto il torrone; fate ammorbidire la colla di pesce a bagno nell'acqua e poi scioglietela con 100 ml di latte in un pentolino.
In una capiente ciotola versare il torrone sminuzzato, la colla di pesce, il mascarpone e la panna montata; amalgamate tutto delicatamente e far riposare in frigo
Nel frattempo foderate con i savoiardi (leggermente bagnati in poco latte tiepido) il bordo e il fondo di un anello d'acciaio, posizionato su 24 cm di diametro. Versare all'interno il composto al torrone e far riposare almeno 4 ore in frigorifero, accuratamente coperto da pellicola

Trascorso questo tempo sbriciolare grossolanamente metà colomba, farne uno strato sopra il composto al torrone e ammorbidire con la bagna al rhum (ottenuta sciogliendo due cucchiai di zucchero in acqua e rhum, a fuoco lento). Coprire nuovamente con la pellicola e riposizionare in frigo.

Preparare la ganache al cioccolato: in una ciotola spezzettare il cioccolato. Portare a ebollizione la panna e versare sul cioccolato a pezzetti. Con una spatola girare delicatamente fino a quando il cioccolato si sarà completamente sciolto e amalgamato alla panna. Unire un fiocchetto di burro e far raffreddare
Quando la ganache sarà quasi completamente fredda, versare sulla colomba sbriciolata e riporre nuovamente in frigo, per almeno un paio d'ore prima di servire.
Guarnire a piacere con frutta secca e disegni di cioccolato bianco


Colgo l'occasione per augurare un felice blogcompleanno ad Emanuela, 
partecipando al suo contest in collaborazione con Noberasco!




mercoledì 3 ottobre 2012

Verdure sfiziose

Soundtrack: Dedicato a te (Le Vibrazioni)

In una dieta che si rispetti le verdure non mancano mai: anche la mia dieta è ricchissima di verdura, una porzione di circa 200 grammi deve essere consumata ad ogni pasto.
Chissà perchè però si pensa alle verdure come qualcosa di "noioso"
Oggi vi voglio proporre due modi sfiziosi ma leggeri di mangiare le verdure!

Si tratta di un misto di verdure quali spinaci, bietole, erbette, tutte fresche. Obiettivamente le verdure surgelate sono comode, già pronte senza bisogno di essere pulite e sicuramente con minor spreco; ma avendo la possibilità di scegliere quelle fresche al mercato, si noterà che hanno un sapore diverso. O meglio, hanno un sapore!
Ho mondato il misto di verdure, eliminando i gambi bianchi delle bietole e quelli duri delle erbette.
Le ho poi tagliate a pezzetti e messe in padella in una padella già calda con un pizzico di sale, uno spicchio d'aglio tritato e una spolverata di peperoncino. Ho saltato per qualche minuto, poi ho aggiunto mezzo bicchiere d'acqua e lasciato cuocere fino a completo assorbimento dell'acqua stessa. Tiepide saranno ottime!


Questo invece è un delizioso misto di verdure al forno. Le chiamo anche verdure svuotafrigo perchè si può fare con qualsiasi tipo di verdura abbiate nel frigo: nel mio caso un pomodoro perino bello sodo, una zucchina, una carota nera, un paio di scalogni (io ho omesso le patate ma ci stanno divinamente)
Ho tagliato tutte le verdure a pezzetti più o meno della stessa dimensione, ho condito con un pizzico di sale e un cucchiaino (da thè) di olio EVO
Ho messo il tutto in una pirofila da forno e lasciato cuocere per mezz'ora, quaranta minuti al massimo

Se il vostro regime alimentare lo consente, potete ungere la pirofila e cospargerla di pangrattato, unire le verdure e coprirle con dell'altro pan grattato, una spolverata di pepe nero e qualche fiocchetto di burro

Buon appetito!

lunedì 1 ottobre 2012

Frolla EVO



Soundtrack: Supreme (R. Williams)



In tantissime città d'Italia fa ancora molto caldo, ma qui a Milano l'autunno è decisamente arrivato. Quello noioso, piovoso e umido. Quello dei weekend casalinghi con i bambini ammalati. In questi weekend a me viene voglia di accendere il forno e fare qualcosa di buono.
Ieri avevo voglia di crostata, e l'ho fatta, anche se poi, mio malgrado, ho dovuto resistere alla tentazione di assaggiarla... Ho voluto però provare una di quelle ricette nel cassetto da tanto: la frolla all'olio EVO. Io ho guardato, ma le papille del marito hanno apprezzato :)
Diciamo che non è propriamente una preparazione dietetica, specie se si pensa alla farcitura; rimane però deliziosa e più leggera rispetto alle frolle classiche ricche di burro e zucchero.

E' una frolla a mio parere eccezionale, priva di burro e zucchero e quindi estremamente adatta a preparazioni sia dolci che salate. Rimane comunque estremamente friabile e asciutta al termine della cottura.

Ingredienti
300 gr farina (io 200 farina 00+100 manitoba)
una punta di un cucchiaino di lievito
un pizzico di sale
100 gr olio evo
1 uovo+1 tuorlo

In base all'uso, insaporire a piacere: se verrà utilizzata per una preparazione salata, aggiungere un pizzico di sale in più e spezie a piacere. Se verrà utilizzata per preparazioni salate aggiungere vanillina, buccia di limone o arancia grattuggiata, cannella, polvere di cacao... a proprio piacimento!

Mettere in una ciotola la farina con il sale (e gli insaporitori scelti). Aggiungere l'olio evo e lavorare con una forchetta fino ad ottenere un composto sabbioso.
A questo punto unire le uova e lavorare fino ad ottenere la classica "palla". Avvolgere nella pellicola e far riposare un'oretta nel frigo
Stenderla su un foglio di carta forno, aiutandosi con il mattarello infarinato, e adagiare nella teglia prescelta (lasciando la carta forno tra la pasta e la teglia)

ATTENZIONE: consiglio vivamente l'uso della carta forno. La pasta, prima della cottura, risulterà molto unta e per stenderla avreste bisogno di troppa farina che indurirebbe eccessivamente il composto.


Farcire a piacere (nella foto farcitura salata con dadini di wurstel più patate e cipolle tagliate a julienne e leggermente sbollentate)



Con questa ricetta partecipo al contest di Murzillo saporito, in collaborazione con Malvarosa Edizioni



P.S. Per amor di verità devo aggiungere una piccola nota a questo post: la vera ricetta nel cassetto avrebbe dovuto essere il babà. Ma dopo aver sognato la dietologa che mi rincorreva con un grosso mattarello, non ho osato....