venerdì 28 settembre 2012

Merluzzo e pomodorini

Soundtrack: Spaghetti a Detroit (Fred Bongusto)

Incredibile a dirsi, ma la dieta procede a gonfie vele!

La cosa bella è che ho molto da mangiare e comunque gli intervalli tra un pasto e uno spuntino sono così brevi da non permettermi di sentire i morsi della fame. Credo che il segreto di questa dieta sia proprio di non farmi sentire a dieta!
Considerando poi lo scopo che mi sono prefissa all'inizio della dieta, ovvero pubblicare i miei piatti, dietetici ma con gusto... ecco fatto, preparare la cena risulta ancora più interessante!

Questa sera il mio menù prevedeva 150 gr di merluzzo, 160 gr di patate e 200 gr di verdure. Come sempre senza esagerare con il sale e lasciando libero spazio alle spezie.

Ho affettato le patate con la mandolina e le ho sbollentate per una decina di minuti.
Nel frattempo ho pulito una decina di pomodorini e li ho messi in padella con i filetti di merluzzo, un pugno di capperi (bel lavati, ma utilizzati comunque al posto del sale) e un cucchiaino d'olio evo.
Nel tempo di cottura delle patate si è cotto anche il pesce, che ho servito abbinandolo alle patate lesse, condite con una leggera grattata di pepe nero



Buon appetito!

lunedì 24 settembre 2012

Pasta e lenticchie

Soundtrack: "Ma che bontà" (Mina)

Tempo fa ammiravo i risultati ottenuti da un'amica che l'anno scorso ha deciso di andare da una "nuova" dietologa. "Nuova" per me, che ne ho veramente provati di ogni tipo: per ridere dico che mi mancava solo l'esorcista. Ho visto il primo dietologo a 6 anni, e da lì non ho mai smesso: obbligata da mamma/nonna, non adeguatamente stimolata, probabilmente non erano diete adatta a me... fondamentalmente poi non me ne fregava niente e quindi non sono mai arrivata ad alcun risultato.

Ora però mi sento "psicologicamente" pronta. Ho voglia di fare la dieta, ho voglia di perdere quei chili che da troppo tempo insidiano il mio lato A-B-C e tutto il resto dell'alfabeto. Ho voglia di potermi permettere un vestitino in quel malefico negozio che vende massimo le taglie 44... Ho voglia di fare un altro figlio.

Mi sono rivolta quindi alla stessa dottoressa che segue la mia amica, mi ha visitata, pesata, misurata. Ci siamo poste insieme degli obiettivi e mi ha dato la dieta

Come si fa a conciliare la dieta con la voglia di cucinare cose buone???
E chi l'ha detto che dieta significa "senza gusto"?
Dipende tutto dall'approccio. Dalla propria forza di volontà

E' chiaro, bisogna dimenticarsi i fuoripasto. E le mie amate torte.
Bisogna seguire ligiamente le direttive della dottoressa. 

Ma dove sta scritto che "passato di verdura+nasello+finocchi+pane" siano per forza una cena da ospedale?
Voglio quindi inaugurare, quest'oggi, la mia rubrica "A dieta con gusto": riporterò i miei pranzetti, ottenuti partendo dallo schema della mia dieta

Sia chiaro, QUESTA NON E' UNA DIETA, ma solo una libera interpretazione delle combinazioni alimentari presenti nella MIA dieta.

Il mio schema di oggi prevede: 70 gr pasta, mezza scatola di legumi/70 gr legumi secchi, 200 gr verdure (a crudo)
Da qui è nata un'ottima e saporitissima pasta con lenticchie e pomodorini!



Ingredienti (per una persona)
70 gr pasta (tipo ditalini)
70 gr lenticchie secche (o mezza scatola)
200 gr pomodorini
1 cucchiaino da thè di olio evo
1 scalogno
un pizzico di sale
un trito di erbe aromatiche (io timo, maggiorana, rosmarino e salvia del mio balcone)

Se utilizzate le lenticchie secche, metterle a bagno il giorno prima. Io sinceramente non le amo molto, preferisco quelle piccole piccole della Bonduelle (con le lenticchie secche i tempi di cottura saranno ben diversi).
Tagliare a fettine sottili un piccolo scalogno e farlo sfumare con mezzo bicchiere d'acqua, un pizzico di sale e il trito di erbe eromatiche.
Aggiungere le lenticchie ben scolate, aggiungere un bicchiere d'acqua e far cuocere per una decina di minuti. Quando quasi tutta l'acqua di cottura si sarà asciugata, aggiungere i pomodorini, mezzo bicchiere d'acqua e lascia evaporare nuovamente.
Cuocere la pasta, scolare e condire con il sughetto ottenuto e un cucchiaino - a crudo - di olio evo


Buon appetito!


sabato 22 settembre 2012

La "Pasqualina" dell'amicizia

Soundtrack: Un amico è così (Laura Pausini)

Post numero 100 !!!

 Il mio blog nasce per caso, da un'idea della mia amica Valentina (tesorina TVB !!!). Non sono una grande scrittrice, ed effettivamente avevo più l'idea di uno spazio mio per raccogliere le ricette, quelle di famiglia, quelle inventate, quelle provate copiandole altrove.

Ma poi, un po' alla volta, oltre alle ricette sono arrivate le amiche. Quelle virtuali, quelle reali.
Persone che vedi per la prima volta, ma con cui senti di avere un'affinità che ti lega al di là di ogni tempo.
Mercoledì sera, proprio con un bel gruppo di queste "foodamiche", accompagnate da qualche marito, abbiamo organizzato una splendida cena... una di quelle serate in cui speri che il tempo non passi mai!

Mi permetto di "rubare" una frase ad una delle più care fra le foodamiche, perchè credo che davvero ben rappresenti il nostro modo di essere in cucina:

"La fretta è nemica della cucina. Cucinare è una preghiera. 
Un dono d'amore. E' la famiglia. 
Significa stare in compagnia dei tuoi antenati e percepire la presenza delle loro mani che ti aiutano. 
(S. Kallos) "

Ed è proprio a queste foodamiche che voglio dedicare il mio post numero 100: a loro, alla passione che abbiamo in comune e all'affetto che ci lega!
E sempre a loro dedico la mia "Pasqualina" dell'amicizia, realizzata con amore e con i loro apprezzatissimi pensieri, cercando di racchiudere nei sapori di questa torta le caratteristiche delle amicizie più belle e importanti: la pasta della Vitto, inimitabile. Le cipolle di Tropea con il sale pizzichino della Nora, saporite ma dolci. La prescinseua originale di Ale, morbida e acidula. I pomodorini pachino, con un pizzico di peperoncino: zuccherini ma piccanti allo stesso tempo.


Per la pasta vi rimando al mio post sulla pasqualina o direttamente alle indicazioni della Vitto.

Ingredienti per il ripieno:
3-4 cipolle di tropea, 
Il sale pizzichino 
un vasetto di prescinseua
un paio di cucchiai di parmigiano grattuggiato
circa 200 gr di pomodorini pachino
un pizzico di peperoncino
sale, olio evo

Tagliare a fette non troppo sottili le cipolle e stufarle in padella con un po' di sale pizzichino. Può essere sostituito con un trito di sale grosso, aglio ed erbette (rosmarino, salvia, maggiorana.... per l'originale dovete chiedere a lei). Una volta eliminata tutta l'acqua di cottura lasciar raffreddare

Lavorare la prescinseua con un paio di cucchiai di parmigiano grattuggiato.


Lavare accuratamente i pomodorini, tagliare a metà, eliminare l'interno e far sgocciolare. Passare in padella con un pizzico di peperoncino e far raffreddare.


Stendere le prime due sfoglie di pasta e poi versare il ripieno, a strati. Prima la cipolla, poi la prescinseua, poi i pomodorini. Chiudere la torta con le altre tre sfoglie e infornare a 150-180° 


Abbiate la pazienza di resistere e non tagliare la torta prima che sia fredda: sarà superlativa, come tutte le amicizie che si rispettino!


Con questa ricetta partecipo nuovamente a Menu turistico Challenge di settembre



mercoledì 19 settembre 2012

Tagliatelle integrali finger food

 Soundtrack: Set fire to the rain (Adele)




Con grande ritardo arrivo al secondo (e terzo) appuntamento con la pasta integrale bio Benedetto Cavalieri e gli accessori finger food di Atmosfera italiana

Per utilizzare queste ottime tagliatelle integrali, ho voluto provare due versioni, simili tra loro ma stuzzicanti e sfiziose in maniera differente





INVOLTINI DI ZUCCHINA FINGER FOOD

Ingredienti
Filetti di zucchina grigliata
sale, olio evo, prezzemolo, aglio
tagliatelle integrali bio Benedetto Cavalieri
parmigiano reggiano grattuggiato
pepe nero






Mondare le zucchine, tagliarle con la mandolina (non esageratamente sottili) per il verso lungo e grigliarle sulla piastra o in padella antiaderente)
Condirle con un trito di prezzemolo, aglio, sale e olio evo.
Cuocere le tagliatelle integrali bio Benedetto Cavalieri in acqua salata, scolare e mantecare con abbondante parmigiano grattuggiato e pepe nero.
Porre per ogni filetto di zucchina un paio di tagliatelle, arrotolare la zucchina su se stessa e fermare con uno stuzzicandenti. Servire in una ciotolina finger food Atmosfera italiana



INVOLTINO DI PEPERONE FINGER FOOD

Ingredienti
Falde di peperone grigliato
sale, olio evo, prezzemolo, aglio
tagliatelle integrali bio Benedetto Cavalieri
filetti di acciuga sott'olio
capperi
aglio
pan grattato




Lavare i peperoni e grigliarli, Eliminare la pelle e tagliarli in falde non troppo sottili. Condirle con un trito di prezzemolo, aglio, sale e olio evo.
Cuocere le tagliatelle integrali bio Benedetto Cavalieri in acqua salata. Nel corso della cottura preparare un sughetto con poco olio evo e un trito di capperi, acciughe e aglio (passando le acciughe nell'olio ben caldo, schiacciando con la forchetta risulterà quasi sciolta) e pan grattato.
Condire la pasta con il sughetto ottenuto.
Porre per ogni falda di peperone un paio di tagliatelle, arrotolare il peperone su se stesso e fermare con uno stuzzicandenti. Servire in una ciotolina finger food Atmosfera italiana.


martedì 18 settembre 2012

La mia pasqualina a km 0

Soundtrack: Genova per noi (Bruno Lauzi&Paolo Conte)

Chi vi scrive in questo momento è una donna veramente destabilizzata! 
Non sono mai stata una mamma apprensiva, gravidanze splendide, parti (cesarei) andati in un soffio. Non avevo latte, ma non ho mai vissuto l'allattamento artificiale come una mancanza. I miei figli a 3 mesi erano nel loro lettino in cameretta, si sono sempre addormentati da soli. Tante coccole, tanti giochi insieme, ma poco tempo in braccio. A tavola composti fino a quando finiamo di mangiare, all'asilo nido a 10 mesi e per loro è stato come una seconda casa.
Beh insomma, ieri Giorgia ha iniziato la scuola materna, e io sto dando i numeri! Non perchè non sia tranquilla, anzi ho estrema fiducia nella mia bambina. Ma il fatto che lei sia lì e io qui in ufficio... NON MI PIACE! Insomma dovrei essere lì a prenderla, a sentire cosa dice la maestra... UFF !
Qualcuno ridendo mi ha detto "allora sei una mamma meno snaturata di quanto pensassi!" 
...forse ha ragione :)

Meno male che in questo mio momento di follia ci sono la Vitto da Marte, le amiche di Menù Turistico e la fantastica Torta Pasqualina!
La sfida di questo mese è proprio sulla più famosa delle torte salate liguri, e sulle sue sorelle in generale, le torte di verdura.

A casa mia la torta salata piace molto: è buonissima, gustosa, versatile. "Divertente" da mangiare, permette di risolvere una cena in poco tempo, oltre ad essere un fantastico "svuota frigo"
Ma questa volta non è così semplice: sfoglie rigorosamente tirate a mano, armate di mattarelli e pugni,  cupolette da gonfiare a palloncino usando cannucce o più improbabili bucatini, formaggi praticamente inesistenti.... Al che mi sono detta "va bene, se deve essere sfida, che sfida sia!"
Ho quindi tirato a mano le sette sfoglie, ho prodotto con le mie manine la prescinseua e ho usato le uova e le bietole del papà di un'amica che, sant'uomo, ha le galline e un fantastico orticello!

LA PRESCINSEUA

La prescinseua (o quagliata) è un formaggio tipico genovese e prende il nome dal caglio (presù in genovese).
In qualsiasi altra località è praticamente introvabile (oltre ad essere quasi sconosciuta), quindi ho fatto un po' di ricerche sul web, chiesto informazioni alla mia fidata amica blucerchiata e ho cercato di riprodurla da sola!


Ingredienti per circa 300 gr di prescinseua
2 L di latte fresco intero
5 gr caglio (acquistabile in farmacia)
Far riposare il latte per 48 ore a temperatura ambiente.
Trascorso questo tempo prelevare 0,5 L di questo latte, che ha iniziato a cagliare, e portarlo ad una temperatura di 40-50°. Aggiungere 5 gr di caglio, mescolare accuratamente (attenzione perchè in pochi secondi il latte si rapprenderà completamente) e aggiungere al restante latte.
Mescolare molto bene, far riposare altre 4 ore, trascorse le quali la prescinseua sarà quasi pronta


Nel contenitore si sarà formato in superfice il formaggio e sul fondo sarà rimasto il latticello (che può essere conservato in frigo o freezer e utilizzato per impasti come pane, focacce o muffin)
Con una schiumarola prelevare il formaggio, che andrà "strizzato" con una pezza a trama molto fitta. 



Libererà il restante siero assumendo la tipica consistenza: una via di mezzo tra la ricotta e i fiocchi di latte, quasi spalmabile.
Il sapore e l'odore sono molto simile a quella dello joghurt greco, con un forte gusto di latte acidulo e pungente.

LA PASTA MATTA

Non si tratta della vera e propria pasta sfoglia, ma di una "sfoglia" povera perchè priva di burro ma insaporita da olio evo e vino bianco
La tradizione ligure vorrebbe la vera pasqualina formata da 33 sfoglie, mentre la nostra sfida ne richiede solamente 5. Sfida nella sfida ho deciso di tirarne 7, con buona pace delle mie braccia :)

Ingredienti

300 gr farina 0 (meglio manitoba, che rende la pasta più elastica e resistente quando si tira)
sale
30 gr olio evo
mezzo bicchiere di vino bianco secco
mezzo bicchiere di acqua 

Lavorare la farina con il sale, l'olio e il vino bianco. Aiutandosi con un po' d'acqua alla volta formare un impasto morbido ma non appiccicoso, dividerlo in 5 parti uguali e far riposare un'oretta o due
Volendo tirare sette sfoglie e non cinque, ho diviso l'impasto in 7 panetti più piccoli.. il che ha reso la produzione delle sfoglie ancora più ardua per il minor quantitativo di pasta a mia disposizione (ben mi sta...)

Per la preparazione della torta riporto fedelmente la spiegazione di Vitto:
"Pulite 1,2 kg di bietole, togliendo quasi tutta la parte del gambo, tagliatele a striscette e saltatele in padella con olio e.v.o. maggiorana e cipolla tritata. Deve asciugarsi bene l’umidità. Lasciare raffreddare. 
In una ciotola lavorate 250 gr di “prescinseua” genovese con 50 gr circa di parmigiano grattugiato, un pizzicone di maggiorana, sale e pepe. 
Stendete una pallina in una sfoglia sottile e foderate il fondo e le pareti di una teglia tonda (diametro 22-24) unta d’olio facendola un poco debordare (ungete anche il bordo della teglia altrimenti la pasta si strapperà quando dovrete arrotolarla) Ungete la pasta di olio con il pennello, stendete la seconda sfoglia (e io anche la terza). Versate dentro le bietole, sopra il composto di formaggio. 


Poi con il dorso di un cucchiaio fate 3 o 4 incavi a distanza regolare e in ognuno rompete un uovo; salate e pepate e versate un filino d’olio su ognuno. Le altre 3 sfoglie devono essere tirate sottilissime e non devono assolutamente avere buchi; io le tiro prima con il matterello e poi mi aiuto allargando la sfoglia con i pugni infarinati e ruotandola (non è facile farlo senza bucare la sfoglia).  

Tirare la prima delle tre (quattro) sfoglie e coprire il ripieno facendo debordare la sfoglia di lato. Ungere bene la superficie con un pennello o con le dita delicatamente (sotto ci sono le uova intere!!!). Appoggiare la seconda sfoglia, ungere bene, appoggiare al bordo una cannuccia per soffiare aria fra uno strato e l’altro di pasta del coperchio, appoggiare l’ultima sfoglia e ungete anche questa molto bene. A questo punto arrotolare il bordo a cordoncino (se è troppo tagliarne una parte con le forbici). 


Se usate una cannuccia con il gomito non ci sarà rischio che qualche micro goccia di saliva arrivi alla torta, terrore di molti!!! Una volta si usava un maccherone lungo!
Quando è ben gonfia come un palloncino togliete rapidissime la cannuccia e sigillate l’apertura.
Infornare a 180° per 40-50 minuti o fino a doratura della pasta.



Appena tolta dal forno spennellate delicatissimamente di olio. Raffreddandosi la pasta si ammorbidirà e, se l’avrete fatta abbastanza sottile, scenderà come un velo! "




Questa torta mi ha riportato alla memoria profumi e sapori nascosti in un angolino della memoria, delle mie estati di bambina trascorse con mia nonna a Camogli
Per amore di verità non ho trovato particolarmente gradevole il sapore della prescinseua (so che risulterò abbastanza impopolare tra le amiche liguri, ma così è!) mentre ho ADORATO le bietole saltate in padella

Con questa ricetta partecipo a MT Challenge di settembre







mercoledì 12 settembre 2012

Pan brioche, un po' di Felder, un po' di Eleonora, un po' mio!


Soundtrack: Tappeto di fragole (Modà)

Ho visto su internet una foto di un bellissimo lievitato a forma di margherita ma non sono riuscita a capire cosa fosse perchè le didascalie erano in arabo (lingua a me sconosciuta :P)
L'idea però mi è piaciuta tanto che ho iniziato a pensare a come replicarla... Mi è venuta in aiuto Eleonora di Burro e Miele, con il pan brioche di Christophe Felder






Cercavo qualcosa di neutro, che andasse bene sia con il dolce che con il salato, ed effettivamente è proprio perfetto! Ho provato a farcirlo con la marmellata di fragole, con un risultato delizioso: sofficissimo, per niente dolce, si sposa a meraviglia con la marmellata.


Per uno stampo da cake di 32 cm:
250 gr di farina 0
30 gr di zucchero
1 cucchiaino di sale
10 gr di lievito di birra
3 uova
165 gr di burro a temperatura ambiente
marmellata a piacere
1 tuorlo e poco latte per la doratura

Mettere nell'impastatrice zucchero e sale, poi la farina e successivamente il lievito. Aggiungere le uova e far impastare fino ad ottenere un composto omogeneo (5 minuti di lavorazione circa)
Aggiungere il burro morbido e impastare ancora per 5 minuti,  finchè ad avere una pasta liscia ed elastica. 
Poichè probabilmente le mie uova avevano troppo albume, ho poi aggiunto a mano un po' di farina (ad occhio) per renderla meno appiccicosa A questo punto mettere la pasta a lievitare un paio d'ore, fino a raddoppio (io ho creato una piccola camera di lievitazione coprendo ermeticamente il contenitore con della pellicola trasparente). 
Se al termine della lievitazione dovesse risultare troppo malleabile, far riposare un paio d'ore in frigo.

A questo punto, per ottenere un pan brioche del formato classico, Eleonora consiglia di "fare 4 palle di uguale grandezza e metterle in uno stampo da cake di 32 cm e far lievitare di nuovo un paio d'ore a temperatura ambiente".

Io invece ho provato a realizzare la mia margherita: ho infarinato il piano di lavoro e con il mattarello ho steso l'impasto a circa 4-5 mm. Con un coppapasta ho poi realizzato tanti cerchi, che ho inserito in uno stampo con cerniera, sovrapponendoli l'un l'altro e inframmezzando un cucchiaino di marmellata (come per formare una spirale) fino a comporre la margherita. Ho poi spennellato con un tuorlo d'uovo e poco latte e infornato per circa 20' a 180°


Se riuscite, attendete il completo raffreddamento prima di tagliare :) 


In un contenitore ermetico o coperta di pellicola si conserva soffice per un paio di giorni

lunedì 10 settembre 2012

Fiori di zucca ripieni al forno...e un sabato tutto da raccontare!

Soundtrack: Ti sposerò perchè (Eros Ramazzotti)

Abbiamo atteso questo evento per mesi! 
Lo abbiamo sognato, preparato, curato in ogni minimo dettaglio! 
Ed eccolo, in un soffio è arrivato e come per magia volato via!



Sabato scorso i miei cognati Roberto e Erika sono finalmente convolati a giuste nozze e vi assicuro, erano raggianti!
Tempo meraviglioso, sole caldo e splendente.
Genitori e amici tirati a lucido, paggetti bellissimi, testimoni emozionati.



Lui brillante, lei timida e trepidante! 



Questa è stata la cornice di una splendida giornata, di un fantastico matrimonio, di un ottimo inizio per la futura vita insieme.
Auguri ragazzi, vi vogliamo bene!


E adesso, per rimetterci in pista con gusto ma leggerezza, fiori di zucca si, ma ripieni e al forno!


Un delicato ripieno di ricotta, lavorata a crema con sale, pepe e parmigiano
Un po' di pepe nero e un filo d'olio in superficie e via in forno


Ingredienti
250 gr di ricotta fresca
sale, pepe nero, parmigiano reggiano grattuggiato
30 fiori di zucca

Lavorare a crema la ricotta con sale, pepe e parmigiano
Mondare i fiori con estrema delicatezza, eliminando il pistillo all'interno cercando di non rompere il fiore stesso. Con la sac à poche riempire ogni fiore con la crema
Disporre i fiori in una pirofila da forno, cospargere con pepe nero a piacere e un filo d'olio
Passare in forno ben caldo, funzione grill, per 10-15 minuti



lunedì 3 settembre 2012

Torta 4/4 di Alda Muratore

Soundtrack: Georgia on my mind (vers. Ray Charles, 1960)

Pronti? Partenza... via!
Settembre è arrivato, accompagnato da freddo e pioggia.
Anche se ho rincominciato a lavorare già da due settimane, solo oggi mi sembra davvero che siano finite le vacanze. Sarà colpa delle scarpe chiuse e delle maniche lunghe??

Voglio aprire questa nuova stagione con qualche novità, seppur piccola. 
Il blog ha cambiato volto, all'insegna della pulizia e della chiarezza, per richiamare anche visivamente la semplicità della mia cucina. 
Inoltre, inizierò ogni nuovo post consigliandovi una "colonna sonora", per accompagnarvi nella lettura.
Ascoltavo "Georgia on my mind" quando aspettavo la mia Giorgia. Appoggiavo il cellulare sulla pancia e, non appena partiva la musica, lei iniziava a muoversi. Ancora oggi quando la sente rimane incantata...

E quindi vi lascio oggi con la ricetta della torta 4/4 più famosa (e più buona) del web, preparata per il terzo compleanno della mia principessa: niente di più adatto per dei bambini famelici (ma anche gli adulti non hanno per niente disdegnato!)


Ingredienti

Per la torta al cacao 
per una teglia quadrata di 22 cm ( corrispondente a 24-26 cm di diametro)

il peso di 4 uova ( pesano circa 225 grammi)
lo stesso peso di burro, a temperatura ambiente
lo stesso peso di zucchero semolato
lo stesso peso di farina 00
70 g di cacao
una bustina di lievito

Per la torta bianca le dosi sono le medesime, omettendo il cacao ovviamente.
Attenzione perchè, data l'assenza del cacao, la torta risulterà più soffice e leggermente più unta.

cit: "Anche se dall'incipit, potrebbe sembrare un 4/4, strettamente parlando non lo è: il 4/4 non vuole il lievito e presumo che imponga anche delle modifiche sulle dosi della farina, visto l'inserimento del cacao fra gli ingredienti solidi. Tuttavia, la lavorazione è la stessa. "

Con le fruste lavorare le uova con lo zucchero, fino ad ottenere un composto spumoso dove non si sentiranno più i granelli di zucchero. 
Aggiungete un uovo alla volta, sempre montando con le fruste e badando a non aggiungere il successivo, fino a quando il precedente non sarà stato ben incorporato. 
Alla fine, aggiungete il cacao, la farina ed il lievito setacciati ed uniteli al composto con una spatola.
Imburrare e infarinare la teglia e cuocere per circa 30' a 180° (forno statico)

Per la crema di latte

250 ml di latte
30 di maizena
30 gr zucchero
125 ml panna da montare

Sciogliere l'amido di mais  in una parte del latte a temperatura ambiente. Aggiungere lo zucchero e il latte rimanente e far addensare sul fuoco. Lasciare raffreddare. Montare la panna e amalgamarne prima un poco per fluidificare la crema e poi aggiungere la panna rimanente.

Quando la torta si sarà intiepidita, rovesciare su una gratella e far raffreddare completamente.
Tagliare la torta a metà e farcire con crema al latte e frutta a pezzettini.
Richiudere con l'altra metà e ricoprire con glassa al cioccolato (circa 200 gr di cioccolato sciolto a bagnomaria o al microonde)
Decorare a piacere con smarties o zuccherini colorati


Su gentile concessione di Menù Turistico